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Settembre nero: la tragedia in Giordania

Settembre nero: la tragedia in Giordania

Il settembre nero è una pagina tragica nella storia della Giordania. Durante il mese di settembre del 1970, il re Hussein di Giordania affrontò una serie di scontri e conflitti armati con l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP). La situazione raggiunse il culmine quando l’esercito giordano entrò nei campi profughi palestinesi, provocando la morte di migliaia di persone e causando un’enorme devastazione.

In questo post, esploreremo le cause, lo svolgimento e le conseguenze di questa tragica serie di eventi. Analizzeremo anche il ruolo dei principali attori coinvolti, tra cui il re Hussein, l’OLP e gli Stati Uniti, che cercarono di mediare tra le parti in conflitto.

Attraverso un approfondimento storico e l’analisi delle testimonianze dei sopravvissuti, cercheremo di far luce su questa tragedia poco conosciuta. Inoltre, esamineremo l’impatto duraturo del settembre nero sulla situazione politica e sociale della regione e sulle relazioni tra la Giordania e la Palestina.

Non perdete l’occasione di scoprire una pagina importante della storia mediorientale e di riflettere sulle conseguenze di un conflitto così violento. Continuate a leggere per saperne di più sul settembre nero in Giordania.

Che cosè la guerra chiamata dei Sei Giorni?La domanda è corretta.

La guerra dei sei giorni è stata una guerra che ha coinvolto Israele e le nazioni confinanti di Egitto, Siria e Giordania. Il conflitto è avvenuto dal 5 al 10 giugno 1967 ed è stato parte dei più ampi conflitti arabo-israeliani.

La guerra è stata scatenata da una serie di tensioni accumulate tra Israele e i suoi vicini arabi. L’Egitto aveva bloccato il Golfo di Aqaba, interrompendo così l’accesso di Israele al Mar Rosso. Inoltre, c’erano continue incursioni e attacchi terroristici da parte di gruppi palestinesi contro Israele. Questi eventi hanno portato a un aumento delle tensioni e, infine, allo scoppio della guerra.

Israele ha risposto a queste provocazioni con un attacco aereo preventivo alle principali basi aeree dell’Egitto. Questo attacco ha distrutto gran parte della forza aerea egiziana e ha dato a Israele un vantaggio significativo all’inizio della guerra.

Durante i sei giorni di combattimenti intensi, Israele ha ottenuto importanti vittorie sul campo di battaglia. Ha occupato la penisola del Sinai, la Striscia di Gaza, la Cisgiordania, Gerusalemme Est e le alture del Golan. Questa occupazione ha portato a un cambiamento significativo nella mappa geopolitica della regione.

La guerra dei sei giorni ha avuto conseguenze significative per tutti i paesi coinvolti. Israele ha consolidato il suo controllo su territori strategici e ha ottenuto un vantaggio militare considerevole nella regione. Al contrario, i paesi arabi hanno subito pesanti perdite territoriali e umane. La guerra ha anche contribuito ad alimentare ulteriormente le tensioni e i conflitti nella regione, che persistono ancora oggi.

Quando nasce la questione palestinese?

Quando nasce la questione palestinese?

La questione palestinese ha origini che risalgono almeno al XX secolo, quando l’Impero Ottomano venne smembrato e la Palestina divenne un territorio sotto mandato britannico. Durante questo periodo, iniziò a svilupparsi un sentimento nazionale tra i palestinesi, che si opponevano alla presenza del governo britannico e cercavano di ottenere l’indipendenza.

La situazione si complicò ulteriormente dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando l’ONU propose un piano di spartizione della Palestina in due stati, uno ebraico e uno arabo. Questa proposta fu accettata dagli ebrei, ma respinta dagli stati arabi e dai palestinesi, che consideravano ingiusta la divisione del loro territorio.

Il 14 maggio del 1948, in seguito alla Dichiarazione d’Indipendenza Israeliana, scoppiava la prima guerra tra Palestina ed Israele, conclusasi con la vittoria e l’insediamento dello Stato d’Israele. Da allora, diverse altre guerre hanno tormentato l’area e le popolazioni che vi vivono. Nel corso degli anni, la questione palestinese è diventata un nodo intricato e fonte di tensioni a livello internazionale.

Al centro della questione ci sono diversi problemi irrisolti, tra cui il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi, la questione dei confini tra Israele e la Palestina, la divisione di Gerusalemme e lo status dei territori occupati da Israele. Molti sforzi sono stati fatti per cercare di raggiungere una soluzione pacifica e duratura al conflitto, ma finora nessuno di questi tentativi ha portato a una risoluzione definitiva. La situazione rimane quindi molto instabile e continua a generare violenza e sofferenza per entrambe le parti coinvolte.

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