Presidenti russi: gli ultimi 50 anni dopo Gorbaciov
La Russia ha visto molti cambiamenti politici negli ultimi 50 anni dopo il termine di Mikhail Gorbaciov come presidente del paese. Questi cambiamenti hanno portato alla nomina di diversi presidenti che hanno influenzato la politica e l’economia russa. In questo articolo, esamineremo i presidenti russi degli ultimi 50 anni e il loro impatto sul paese.
Chi sono stati gli ultimi presidenti della Russia?
I presidenti della Russia sono stati Vladimir Putin e Dmitrij Medvedev. Vladimir Putin è stato presidente dal 7 ottobre 1952 al 7 maggio 2008, poi è stato succeduto da Dmitrij Medvedev, che è stato presidente dal 14 settembre 1965 al 7 maggio 2012. Successivamente, Vladimir Putin è tornato a ricoprire la carica di presidente e ha svolto il suo secondo mandato dal 7 ottobre 1952 al 7 maggio 2018.
La lista dei presidenti della Russia è la seguente:
1. Vladimir Putin (7 ottobre 1952 – 7 maggio 2008)
2. Dmitrij Medvedev (14 settembre 1965 – 7 maggio 2012)
3. Vladimir Putin (7 ottobre 1952 – 7 maggio 2018)
Questi sono gli ultimi presidenti che hanno guidato la Russia.
Chi sono stati i presidenti dellUnione Sovietica?
I leader storici dell’Unione Sovietica includono Iosif Stalin, Georgij Malenkov, Nikita Chruščëv, Leonid Brežnev, Jurij Vladimirovič Andropov, Konstantin Černenko e Michail Gorbačëv. Iosif Stalin è stato il primo leader dell’Unione Sovietica, dal 1922 al 1953. Successivamente, Georgij Malenkov ha ricoperto la carica per un breve periodo, dal 7 marzo al 14 marzo 1953. Nikita Chruščëv è stato il leader successivo, servendo dal 1953 al 1964. Leonid Brežnev è stato il successore di Chruščëv e ha guidato l’Unione Sovietica dal 1964 al 1982. Jurij Vladimirovič Andropov è stato leader per un breve periodo, dal 1982 al 1984, seguito da Konstantin Černenko, che ha regnato dal 1984 al 1985. Infine, Michail Gorbačëv è stato l’ultimo leader dell’Unione Sovietica, dal 1985 al 1991.
In breve, i presidenti dell’Unione Sovietica sono stati:
– Iosif Stalin (1922-1953)
– Georgij Malenkov (7 marzo 1953-14 marzo 1953)
– Nikita Chruščëv (1953-1964)
– Leonid Brežnev (1964-1982)
– Jurij Vladimirovič Andropov (1982-1984)
– Konstantin Černenko (1984-1985)
– Michail Gorbačëv (1985-1991)
Chi sale al potere dopo Stalin?
Dopo la morte di Stalin nel 1953, il potere fu assunto da Nikita Chruščëv, un membro influente del Partito Comunista dell’Unione Sovietica. Chruščëv intraprese una serie di riforme che avrebbero avuto un impatto significativo sulla politica e sulla società sovietica. La sua più importante iniziativa fu la destalinizzazione, un processo volto a smantellare il culto della personalità di Stalin e a denunciare gli abusi e le violazioni dei diritti umani commessi durante il suo regime.
Chruščëv criticò apertamente le politiche di Stalin e denunciò gli eccessi del suo governo, come le purghe politiche e i gulag. Questa denuncia pubblica di Stalin e del suo regime fu un evento senza precedenti nella storia sovietica e segnò l’inizio di un periodo di riforme e aperture politiche.
Durante il suo mandato, Chruščëv cercò di promuovere una politica di “coesistenza pacifica” con il mondo occidentale, cercando di ridurre le tensioni della guerra fredda. Tuttavia, le sue politiche liberali e le sue riforme lo resero impopolare tra gli alti funzionari del partito e il suo governo fu destituito nel 1964.
In conclusione, Nikita Chruščëv salì al potere dopo Stalin e avviò un periodo di destalinizzazione che avrebbe avuto un impatto duraturo sulla politica e sulla società sovietica. Le sue politiche liberali e le sue riforme furono tuttavia criticate e il suo governo fu destituito nel 1964.
Chi faceva parte dellex Unione Sovietica?
L’Unione Sovietica (URSS) fu costituita nel 1922 come unione di quattro entità sovranazionali: la RSFSR (Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa), l’Ucraina, la Bielorussia e la Federazione Transcaucasica (composta da Armenia, Georgia e Azerbaigian). Queste repubbliche costituirono i membri fondatori dell’URSS e rappresentavano diverse regioni dell’ex Impero russo.
La RSFSR, che divenne poi la Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, era la più grande delle repubbliche costituenti e fungeva da nucleo centrale dell’Unione Sovietica. L’Ucraina, situata a sud-ovest della RSFSR, era la seconda repubblica più grande in termini di territorio e popolazione. La Bielorussia, situata a ovest della RSFSR, era una repubblica più piccola ma comunque significativa. La Federazione Transcaucasica, situata nella regione del Caucaso, comprendeva Armenia, Georgia e Azerbaigian.
Durante il periodo dell’URSS, altre repubbliche si unirono all’Unione Sovietica, portando a un totale di 15 repubbliche costituenti. Queste includevano Kazakistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Tagikistan, Kirghizistan, Moldavia, Lettonia, Lituania ed Estonia. Queste repubbliche costituenti avevano una certa autonomia all’interno dell’URSS, ma erano tutte sotto il controllo centrale del governo sovietico a Mosca.
L’Unione Sovietica si sciolse nel 1991, dopo un periodo di crisi politica ed economica. Le repubbliche costituenti dell’URSS divennero indipendenti e formarono stati sovrani. Oggi, molti di questi paesi sono membri dell’ONU e hanno sviluppato relazioni diplomatiche indipendenti. L’eredità dell’URSS è ancora visibile in queste repubbliche, sia culturalmente che politicamente.
Chi è stato il presidente della Russia dopo Gorbaciov?
Dopo la presidenza di Michail Gorbaciov, Boris El’cin divenne il presidente della Russia nel 1991. Durante il suo mandato, El’cin affrontò molte sfide, tra cui una salute precaria, caratterizzata da un notevole abuso di alcool e fumo. Questo ha portato a un calo della fiducia del popolo russo nei confronti del suo governo. Inoltre, l’economia nazionale era in uno stato di rovina, con una grave crisi finanziaria che colpiva il paese.
La corruzione pubblica era anche in aumento durante il mandato di El’cin, con numerosi scandali che coinvolgevano funzionari governativi e uomini d’affari. Ciò ha contribuito a minare ulteriormente la fiducia del pubblico nel governo e ha portato a una crescente insoddisfazione tra il popolo russo.
Nel dicembre 1999, a causa delle sue precarie condizioni di salute e delle crescenti critiche al suo governo, El’cin annunciò le sue dimissioni da presidente russo. Inoltre, indicò Vladimir Putin come suo successore, che avrebbe assunto l’incarico nel gennaio 2000.
L’ascesa di Putin alla presidenza segnò una svolta significativa nella politica russa. Durante il suo mandato, Putin ha cercato di rafforzare l’autorità del governo e di ripristinare la stabilità economica del paese. Ha adottato politiche volte a combattere la corruzione e ha cercato di migliorare l’immagine della Russia a livello internazionale.
In conclusione, dopo Gorbaciov, Boris El’cin è stato il presidente della Russia fino al suo dimissioni nel 1999, quando ha indicato Vladimir Putin come suo successore. L’ascesa di Putin alla presidenza ha segnato una svolta significativa nella politica russa, con un focus sull’autorità del governo, la stabilità economica e la lotta alla corruzione.