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I territori doltremare britannici: una panoramica

I 14 Territori d’oltremare del Regno Unito sono Anguilla, Bermuda, British Antarctic Territory, British Virgin Islands, Cayman Islands, Montserrat, Turks & Caicos Islands, Ascension, St Helena and Tristan da Cunha, Falkland Islands, South Georgia and the South Sandwich Islands, British Indian Ocean Territory, Pitcairn.

Il Territorio Antartico Britannico (in inglese: British Antarctic Territory; abbreviato come BAT) è un territorio d’oltremare britannico e una delle 8 regioni dell’Antartide stabilite dal Trattato Antartico, rivendicata dal Regno Unito. Si estende dal Polo sud a 60°S e da 20°W e 80°W. Il BAT è una delle poche regioni del mondo che non ha una popolazione permanente, ma è abitata da ricercatori scientifici e personale militare britannico.

Ogni territorio d’oltremare britannico ha la propria storia, cultura e caratteristiche uniche. Ad esempio, le Bermuda sono famose per le loro spiagge di sabbia rosa e per essere una rinomata destinazione turistica. Le Isole Cayman sono note come un paradiso fiscale e per le loro acque cristalline, perfette per lo snorkeling e l’immersione subacquea. Le Isole Falkland sono state al centro di una guerra tra Regno Unito e Argentina negli anni ’80 e sono ora un territorio britannico d’oltremare con una popolazione di circa 3.400 abitanti.

Gli abitanti di questi territori godono dei diritti e delle protezioni offerti dalla cittadinanza britannica e dal governo britannico. Tuttavia, essi hanno anche una certa autonomia nei loro affari interni e possono avere un proprio governo locale.

I Territori d’oltremare britannici sono spesso considerati delle gemme nascoste del Regno Unito, offrendo paesaggi incredibili, ricchezza naturale e una storia unica. Sono anche importanti centri di ricerca scientifica, contribuendo alla conoscenza e alla conservazione di alcune delle aree più remote e incontaminate del mondo.

Domanda: Cosa si intende per territori doltremare?

Il concetto di territori d’oltremare si riferisce a quelle aree geografiche che si trovano a grande distanza dallo stato di appartenenza e che mantengono una specifica identità culturale e linguistica. Questi territori, pur facendo parte dello stato di origine, sono distanti sia geograficamente che culturalmente e possono essere situati in diverse parti del mondo.

I territori d’oltremare sono solitamente caratterizzati da una storia coloniale o da un passato di dominio da parte dello stato di appartenenza. Questi territori sono spesso situati in regioni remote o insulari e hanno una popolazione relativamente piccola rispetto al paese di riferimento. Tuttavia, nonostante la loro distanza, questi territori mantengono legami politici, amministrativi e giuridici con lo stato di appartenenza.

Dal punto di vista amministrativo, i territori d’oltremare sono generalmente organizzati in modo simile alle regioni dello stato di riferimento. Hanno un governo locale che si occupa delle questioni amministrative e legislative specifiche del territorio. Tuttavia, alcune decisioni importanti possono essere prese dal governo centrale dello stato di appartenenza.

Dal punto di vista politico, i territori d’oltremare possono avere uno status speciale all’interno dello stato di riferimento. Possono godere di una certa autonomia politica e avere la possibilità di gestire le proprie risorse naturali e finanziarie. Tuttavia, l’autonomia politica varia da territorio a territorio e dipende dai precedenti storici e dalle politiche del paese di appartenenza.

Dal punto di vista culturale, i territori d’oltremare spesso mantengono le proprie tradizioni, lingue e usanze. Questo è particolarmente evidente nei territori d’oltremare francesi, come la Guadalupa, la Martinica e la Riunione, dove il francese è la lingua ufficiale e la cultura francese è fortemente radicata. Allo stesso modo, i territori d’oltremare italiani come la Sardegna e la Sicilia mantengono una forte identità culturale e linguistica, nonostante l’appartenenza all’Italia.

In conclusione, i territori d’oltremare sono parti distanti dello stato di appartenenza che mantengono una specifica identità culturale e linguistica. Questi territori sono governati localmente, ma mantengono legami politici, amministrativi e giuridici con lo stato di riferimento. Pur essendo distanti, i territori d’oltremare contribuiscono alla diversità e alla ricchezza culturale dello stato di appartenenza.

Quali sono i territori coloniali del Regno Unito?

Quali sono i territori coloniali del Regno Unito?

Il Regno Unito ha diversi territori coloniali sparsi in tutto il mondo. Questi territori sono conosciuti come Dipendenze della Corona britannica e sono sotto la sovranità della Corona britannica. Alcuni esempi di questi territori includono le Isole Falkland, Bermuda, le Isole Cayman, Gibilterra, le Isole Vergini Britanniche e Anguilla. Ogni territorio ha la propria amministrazione locale, ma l’autorità suprema viene esercitata dal Parlamento di Westminster.

Le Dipendenze della Corona britannica sono solitamente piccole isole o gruppi di isole sparse in vari oceani. Questi territori hanno una relazione speciale con il Regno Unito e godono di una certa autonomia amministrativa. Ad esempio, Gibilterra è un territorio d’oltremare britannico situato sulla punta meridionale della Spagna. È una delle 14 Dipendenze della Corona britannica e ha un proprio governo locale e un proprio sistema giuridico.

Le Dipendenze della Corona britannica offrono una serie di vantaggi sia per il Regno Unito che per i territori stessi. Ad esempio, molti di questi territori sono rinomati per i loro paradisi tropicali e attraggono un gran numero di turisti ogni anno. Inoltre, alcuni territori offrono vantaggi fiscali e regolamentari, attirando aziende e investimenti stranieri.

In conclusione, il Regno Unito ha diversi territori coloniali conosciuti come Dipendenze della Corona britannica, che sono amministrati autonomamente ma sono sotto l’autorità suprema del Parlamento di Westminster. Questi territori offrono vantaggi sia per il Regno Unito che per i territori stessi, contribuendo all’economia e all’attrattiva turistica del Regno Unito.

Quali sono i territori doltremare italiani?

Quali sono i territori doltremare italiani?

L’ITALIA D’ OLTREMARE 18 marzo 2016

I territori d’oltremare italiani sono:
– Eritrea: si tratta di una sottile fascia costiera situata tra l’Etiopia e il Mar Rosso.
– Somalia: l’Italia ha avuto un’importante presenza nella Somalia italiana.
– Oltre Giuba: un territorio che si estende oltre il fiume Giuba, nell’attuale Somalia.
– Tripolitania, Cirenaica, Libia: l’Italia ha avuto una presenza significativa in queste regioni prima e durante la Seconda Guerra Mondiale.
– Egeo: comprende le isole italiane del Dodecaneso, come Rodi, Kos e Leros.
– Etiopia, Africa Orientale Italiana: l’Italia ha avuto una colonia in Etiopia, conosciuta come Africa Orientale Italiana.
– I francobolli e le Poste nella Somalia Italiana: durante il periodo di dominio italiano, sono stati emessi francobolli e gestite poste nella Somalia italiana.

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Italia_d%27oltremare

Quali territori rimasero sotto il controllo britannico?

Quali territori rimasero sotto il controllo britannico?

Dopo la fine della prima guerra mondiale, la Gran Bretagna acquisì diversi territori in diverse parti del mondo. In Medio Oriente, la Gran Bretagna annesse la Palestina e la Transgiordania, che sono oggi conosciute rispettivamente come Israele e Giordania. Questi territori furono posti sotto un mandato britannico, con la Gran Bretagna che si occupava dell’amministrazione e della gestione delle questioni politiche ed economiche.

Inoltre, la Gran Bretagna prese il controllo dell’Iraq, che divenne un mandato britannico nel 1920. L’Impero britannico ampliò anche la sua influenza in Africa, acquisendo parti del Camerun e del Togo, che furono divisi tra la Gran Bretagna e la Francia dopo la sconfitta della Germania nella guerra. Inoltre, la Gran Bretagna ottenne il controllo di Tanganica, che è l’attuale Tanzania.

Oltre ai territori che furono annessi direttamente dalla Gran Bretagna, anche i Domini dell’Impero britannico acquisirono nuovi territori. L’Unione Sudafricana ottenne il controllo del Sud Africa occidentale, che oggi è noto come Namibia. L’Australia prese la Nuova Guinea tedesca come territorio, mentre la Nuova Zelanda acquisì il controllo della Samoa Occidentale.

In conclusione, la Gran Bretagna acquisì diversi territori in diverse parti del mondo dopo la prima guerra mondiale, che furono posti sotto il suo controllo o assegnati ai Domini dell’Impero britannico. Questi territori comprendevano la Palestina, la Transgiordania, l’Iraq, parti del Camerun e del Togo, nonché il controllo di Tanganica. I Domini acquisirono anche dei territori, come l’Unione Sudafricana con il Sud Africa occidentale, l’Australia con la Nuova Guinea tedesca e la Nuova Zelanda con la Samoa Occidentale.

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